|
1994
Piccolo Teatro di Milano. Teatro d'Europa.
LE UTOPIE DI MARIVAUX L’isola degli schiavi, L’isola della Ragione, La colonia, Il dialogo tra l’amore e la verità, Le Cabinet du philosophe, L’Indigent philosophe
Montaggio ideato da Giorgio Strehler
Allestimento di Carlo Battistoni
Introduzione di Carlo Bosisio
Scene di Ezio Frigerio
Costumi di Luisa Spinatelli
Musiche di Fiorenzo Carpi
Interpreti Philippe Leroy, Laura Marinoni, Luciano Roman, Pamela Villoresi, Alessandro Mor, Paola Roscioli, Luca Scaglia, Maria Grazia Solano
Musiche eseguite da Gianni Bobbio, Leonardo Cipriani, Giulio Lucani
Prima rappresentazione Milano, Piccolo Teatro, 12 novembre 1994
Titolo, "Le utopie di Marivaux"; scopo, approfondire la vena utopica del grande commediografo francese, documentata, oltre che da "L' isola degli schiavi", da altri due testi di poco successivi, "L' isola della ragione" (1727) e "La colonia" (1729). Se ne "L' isola degli schiavi" si immagina un drastico ribaltamento fra lo stato dei padroni e quello dei servi, ne "La colonia" qualcosa di analogo avviene fra condizione maschile e condizione femminile, mentre "L' isola della ragione" ipotizza un mondo in cui la statura fisica delle persone aumenti o diminuisca a seconda della loro statura etica e intellettuale. Ad accomunare i tre apologhi, l' equilibrio fra l' audacia rivoluzionaria dello spunto e la sottile, pungente moderatezza dello svolgimento: ogni volta il finale ripristina, sia pure con sgomento e ironia, l' ordine consueto; alla presa della Bastiglia mancano ancora, e si sente, parecchi decenni... L' accurato montaggio dei testi (nel quale figurano anche brani di altre opere di Marivaux, per esempio "Il dialogo fra l' Amore e la Verita' ") è animato con entusiasmo e bravura dagli attori Pamela Villoresi, Laura Marinoni, Philippe Leroy e Luciano Roman, ben affiancati per l' occasione da Alessandro Mor, Paola Roscioli, Luca Scaglia e Maria Grazia Solano. Non è, per tre quarti della durata, che una lettura; ma una lettura estremamente partecipata, intensa, colorita. Poi le luci si riaccendono, come s' e' detto, su un frammento dello spettacolo "in carne ed ossa" e si finisce (o si comincia) in piena festa, in piena magia; e, naturalmente, con applausi a non finire.
|
|
|
|
|
|
|
|