La storia del Mediterraneo è una tessitura di migrazioni incessanti, di spostamenti di intere civiltà alla ricerca di approdi nuovi, di scoperte, di rivelazioni, desiderio di passaggio da una vita all’altra, per trovare una nuova forma dell’esistere, un benessere futuro, un miglioramento. La ricerca dell’utopico sbarco è simbolo della profonda necessità di cambiare: dai ciechi turbamenti dell’ego alla saggezza, alla gioia e all’armonia. E in questa perenne variazione, in questa partenza da una terra arida e inquinata, in questo veleggiare senza meta verso altre terre ignote, il viaggiatore trova lungo la sua rotta tante isole, approdi bellissimi in cui ogni volta spera di sbarcare definitivamente, di raggiungere il traguardo finale.
Ma in quei territori incantati e remotissimi, in ognuna di quelle isole trova un ostacolo imprevisto, un impedimento come una barriera, una trappola nuova che gli impedisce di fermarsi e raggiungere quel porto sospirato di serenità che libera l’anima per sempre. Il viaggiatore allora riparte, sente l’urgenza di un ulteriore superamento fino a quando, da un’isola all’altra, non scopre che la meta dove può trovare l’illuminazione é molto, molto più vicina: dentro di sé è l’approdo agognato.
Lo spettacolo - un melologo per voce con accompagnamento musicale, si snoda attraverso le suggestive atmosfere create dai versi di De Martino e la musica di Valori, dipingendo momenti ora commossi, ora infuocati, resi con passione dalla straordinaria voce di Pamela Villoresi. I brani scritti per per questo spettacolo da Angelo Valori raccolgono esperienze musicali eterogenee, dalla musica classica al jazz, dalla lirica all’etnica, amalgamando aspetti sonori colti e popolari dell’area mediterranea.