Gente di facili costumi
1988
Teatro Eliseo
GENTE DI FACILI COSTUMI
Autore Nino Manfredi e Nino Marino
Regia di Nino Manfredi
Scene e costumi di Erminia Manfredi
Musiche di Silvia Pietrantonio
Interpreti Nino Manfredi, Pamela Villoresi (Principessa)
Voce fuori scena Gigi Reder
Prima rappresentazione Modena, Teatro Storchi, 10 gennaio 1988

“Gente di facili costumi” è una commedia che sviluppa in maniera paradossale, un fondamentale problema etico. In una società come la nostra, dove tutto si avvilisce e si corrompe, che valore hanno ancora l’onestà, la dignità, il rispetto dei più profondi valori umani?
Lo sport, una volta “mens sana in corpore sano”, diventa sempre più truffa e violenza. Gli ideali politici non difendono più gli interessi del paese, ma, quando va bene, quelli più strettamente privati.
La creatività e la fantasia sono messi al servizio dell’imbonimento pubblicitario, sicché i migliori poeti del nostro tempo sono quelli che inventano gli slogan più petulanti.
Senza continuare a fare altri esempi, è evidente che viviamo in una società in cui i valori più elevati vengono svenduti e liquidati, perché il bello, il vero e il buono sono asserviti all’inutile.
Paradossalmente quello che è rimasto più coerente a sé stesso, è il mestiere più antico del mondo. Le prostitute hanno continuato  a fare ciò che hanno sempre fatto con chiarezza, senza sottintesi o simulazioni; oseremmo dire, restando sempre nel paradosso, onestamente.
Un intellettuale e una prostituta, protagonisti della commedia, assumono il ruolo emblematico di rappresentanti di questa mutevole società: l’intellettuale, che presume di appartenere ad una casata detentrice del potere culturale, che viene conservato anche e soprattutto attraverso un linguaggio stregonesco; e la prostituta, la peccatrice, l’emarginata, che si esprime con l’antico, anche se molto personale, linguaggio…della verità.
Con questi due personaggi vogliamo raccontare con l’ironia del “castigat ridendo mores”, quanto siamo diventati un po’ tutti, gente di facili costumi… esclusi i presenti, naturalmente.
Nino Manfredi