Dittico coniugale
1991
Dittico coniugale
IL PIACERE DI DIRSI ADDIO
IL PANE DI CASA

Autore Jules Renard
Regia di Marco Sciaccaluga
Interpreti Massimo Popolizio, Pamela Villoresi

Lo scrittore melancolico
Jules Renard nacque a Châlons (Mayenne) nel 1864 (morì a Paris nel 1910). Nel 1890 fu tra i redattori del «Mercure de France», la rivista dei simbolisti.

Scrisse la raccolta di racconti Delitto al paese (Crime de village, 1888), e i caustici racconti Sorrisi sforzati (Sourires pincés, 1890). Impegnativo il romanzo Lo scroccone (L'écornifleur, 1892) storia di un intellettuale fallito riproposto poi in teatro con il titolo "Monsieur Vernet" (1903). Nel 1894 pubblica il suo romanzo più famoso, Pel di carota (Poil de carotte), racconto di una infanzia infelice, che adattò anche in forma di commedia (1900).

La storia di "Pel di carota" ha per protagonista il piccolo Lepic, soprannominato in questo modo. Il piccolo non è amato da nessuno: la madre è amareggiata a causa della vita infelice, i fratelli lo odiano, il padre ha verso di lui un po' d'affetto ma è troppo chiuso e distratto. Solo alla fine il tentativo di suicidio del figlio gli farà capire la sofferenza e la solitudine del ragazzo, per cui potrà nascere una solidale amicizia tra i due.

Renard consolidò la sua fama con una serie di racconti e di atti unici in cui manifestò la sua capacità di osservazione psicologica, il pessimismo. L'atto unico Il piacere di dirsi addio (1897) si conclude con la consapevolezza che non esiste "il piacere di dirsi addio". E' una pièces dura, forte ma capace anche di una tenerezza repressa. L'atto unico Il pane casalingo (Le pain du ménage, 1899) è una rappresentazione della mediocrità coniugale. E' una finissima analisi degna di Marivaux dell'incontro impossibile tra un uomo e una donna, entrambi felicemente sposati, che però sentono la suggestione di sottrarsi anche solo per un giorno alla loro condizione.

I due atti unici "sono piccoli ma preziosi gioielli di una drammaturgia singolarmente attuale nel cogliere le miserie e le contraddizioni della coppia”.

Molto apprezzate per la limpida concisione le epigrammatiche Storie naturali (Histoires naturelles, 1896), un vero e proprio album di animali domestici e selvatici, tra l'ironico e l'affettuoso. Molto interessante il Diario (Journal) uscito postumo nel 1926, una vera miniera di osservazioni psicologiche e di descrizioni della vita letteraria del tempo.

Renard fu scrittore introverso, melanconico. Fu uno stilista, capace di una scrittura sempre scissa tra umorismo e abbandono sentimentale.