Crimini del cuore
1992
Teatro Stabile di Parma
Immaginando s.a.s.

CRIMINI DEL CUORE
Autore Beth Henley
Traduzione di Connie Ricono
Adattamento e regia di Nanny Loy
Scene di Gianfranco Padovani
Costumi di Nicoletta Ercole
Musiche di Lino Patruno
Luci di Claudio Coloretti
Interpreti Bruno Armando, Giuliana De Sio (Leonor), Maria Amelia Monti, Elisabetta Pozzi (Betty), Pamela Villoresi (Meg), Luca Zingaretti
Prima rappresentazione Roma, Teatro Quirino, 25 febbraio 1992

“Crimini del cuore”  descrive l'incontro e lo scontro fra tre sorelle che non si vedono da tempo. Leonor (impersonata da Giuliana De Sio) è la più grande e anche la più frustrata. "E una vergine di 31 anni”,  spiega la De Sio “che si sente brutta e vecchia e che quindi è totalmente incapace di instaurare rapporti con gli uomini. Un personaggio che non mi è mai capitato di fare. Una donna che nella sua sterilità (non può aver figli), trova l'alibi per non avere relazioni con l'altro sesso". Meg (Pamela Villoresi) è la seconda, una perdente aggressiva, una fallita impudente e ciabattona, che torna a casa dopo aver tentato invano la carriera di cantante. Betthy infine (Elisabetta Pozzi) rappresenta un po' la trasgressione. Ha sparato contro il marito, senatore razzista, e ora cerca rifugio e conforto dalle sorelle. "Un po' personaggi alla Cechov e un po' alla Williams, le tre donne sono una sorta di sintesi dell' "Elogio della follia", interviene Loy.
Le tre sorelle Magrath si ritrovano nella vecchia casa paterna nel Mississippi. Là vive Lenny, una zitella lamentosa e un po’ squinternata, che si occupa di un nonno vecchio e malato. Nel giorno del suo malinconico compleanno, arriva Meg, da tempo lontana in cerca di successi teatrali e canori, ma in sostanza sola e non felice e tutte e due successivamente accolgono Babe, che è stata testè rilasciata dopo il fermo di polizia, avendo sparato al suo oppressivo marito del quale si è stufata, pur essendo ricca, sistemata ed in apparenza soddisfatta e realizzata. In realtà Zackery Botrelle, il coniuge ora in ospedale, è furente con la donna, che ha avuto un rapporto con un nero poco più che adolescente. L'incontro inconsueto è l'occasione adatta per ricreare l'atmosfera di famiglia. Mille ricordi tristi e gai riaffiorano: in primo luogo quello della madre che, abbandonata dal marito, si impiccò a suo tempo insieme al gatto di casa; l'antico, unico amore della sfiorita Lenny; l'amore profondo di Meg da parte di Doc (ora sposato, ma che incontrerà quest'ultima in una notte illuminata dalla luna), e ancora fotografie, memorie adolescenziali, rancori segreti. Mentre l'avvocato di Babe si occupa della causa (ci sono foto compromettenti di lei con il nero, ma ora Zackery è disposto a cedere su tutto, pur di non compromettere la sua carriera di senatore), Meg crede di aver finalmente trovato la felicità cui aspira e Lenny avrà, dopo anni di solitudine amara, un incontro con l'uomo della sua giovinezza, che risponde alla sua telefonata. Mentre il nonno è in clinica e passa da un collasso all'altro, Babe decide di uccidersi; compie qualche maldestro tentativo e alla fine è salvata giusto in tempo da Meg, che la trova con la testa inserita nel forno a gas. Nonostante circostanze così varie e drammatiche, isterismi e lacrime, ora le tre sorelle sono certe di aver ritrovato nella loro casa una unità affettuosa, cementata da esperienze, ricordi e forse speranze: quanto basta per festeggiare insieme, solo con tre giorni di ritardo ma con una enorme torta, una Lenny finalmente calma e sorridente.